Quando una copy va allo stage, 2 puntata
Oggi, prima (mia) riunione per stendere il rough* di una nuova pubblicità. Partecipanti: copy-capo, art director, account... ed io. «Avrai un solo compito, Flavia», ha detto copy-capo: «ascoltare. E basta». Com'è facilmente intuibile, è stata dura trattenersi dall'esprimere qualche commento personale e sicuramente la mia duplice natura di donna (ancora acerba) e copywriter (alle prime armi) non ha reso l'operazione più semplice. Ma in quest'impresa ho avuto un aiuto insperato, quello di Hermann Hesse. Ho da poco terminato la lettura di Siddharta , un classico. Il mio passo preferito è quello in cui il protagonista apprende da un mite barcaiolo la sua lezione più importante: ascoltare il fiume. Che si tradurrà, in seguito, nella capacità di intendere, in ogni accezione del termine. Ecco l'illuminazione: in quel momento, ho deciso che quelle tre menti che stavano architettando chissà cosa dovevano diventare il mio fiume. E, come volevasi dimostrare, ho imparato molto. Sempre in tema di acqua, ho trovato la perfetta metafora dello stagista: la spugna. Come questa, infatti, il tirocinante dovrebbe cercare di assorbire il più possibile dall'ambiente circostante, fino ad inzupparsi. Ma non basta: serve un'altra persona (il referente) che abbia la voglia e il coraggio di spremere per bene questa spugna, fino all'ultima goccia. Quel che ne esce potrebbe rivelarsi molto più di semplice H2O, perfino ottimo spumante. P.s.: ora, al termine di questo discorso, io vorrei trascrivervi tutto il libro sopra citato, ma mi sembrerebbe paradossale per un'aspirante copywriter avere già problemi di copyrighting, quindi mi limiterò ad una sola frase, che trovo splendida: «Le parole non colgono il significato segreto, tutto appare sempre un po' diverso quando lo si esprime, un po' falsato, un po' sciocco, sì, e anche questo è bene e mi piace moltissimo, anche con questo sono perfettamente d'accordo, che ciò che è tesoro e saggezza d'un uomo suoni sempre un po' sciocco alle orecchie degli altri". [al 1° appunto]
*Il rough è il bozzetto di un annuncio. Uno schizzo di massima dove immagini e parole sono gia posizionate all'interno della pagina. Il rough dà un'idea base di quello che sarà il lay-out. Il lay-out rappresenta la visualizzazione di un annuncio. È la sua disposizione grafica in cui immagini e parole concorrono a dare l'idea di quello che sarà l'annuncio definitivo.Le definizioni sono tratte da "il mestiere del copy" di Michelangelo Coviello (Mondadori) Flavia Brevi
0 Comments:
Posta un commento
<< Home