martedì, gennaio 30, 2007

A Parigi 500 esperti riuniti per il clima

La notizia:
I dubbi che un cambiamento climatico sia in atto sarebbero ormai pochi: e sarebbe un fenomeno in accelerazione, con possibili conseguenze disastrose. L'aumento della temperatura di qui a fine secolo potrebbe essere comopreso tra i 2 e i 4,5 gradi, con un raddoppio delle concentrazioni di anidride carbonica.

Sono queste le preoccupanti conclusioni cui sarebbe giunto il Gruppo intergovernativo sull'evoluzione del clima, secondo le indiscrezioni sul rapporto che verrà presentato ufficialmente venerdì a Parigi. "Un aspetto importante del rapporto - dice il presidente Rajendra Pachauri - è il contribuito offerto da nuove stime, dati e prove alla nostra conoscenza dei cambiamenti climatici del passato".

Il gruppo è un tramite tra la comunità scientifica e i governi: in passato sulla base del lavoro di questi esperti è stato elaborato il protocollo di Kyoto. "Dicono: "pensa globalmente, agisci localmente" - spiega Kenneth Denman uno dei principali autori del rapporto - speriamo di convincere tutti che il cambiamento climatico è reale e che ne siamo responsabili in larga parte. Dobbiamo cambiare davvero il modo in cui viviamo".

Nel rapporto ci sarebbero cattive notizie anche per i ghiacci. La calotta polare artica potrebbe sparire nei mesi estivi, nel 2100. Per evitare catastrofi ambientali, il rapporto dei 500 esperti riuniti a Parigi, dovrà servire da base ai negoziati sul dopo-Kyoto.

Fonte: euronews.net

Le considerazioni:

- La stampa estera, come riportava Internazionale qualche settimana fa, prova oggi a prevedere cosa sarebbe cambiato se l’uomo più potente, qualche anno fa, fosse diventato Al Gore. Il vice di Bill Clinton, uno dei fautori del protocollo di Kyoto, è per molti solo il portavoce di una Inconvenient Truth.

[Sopra il trailer del film di Al Gore]

- Leggendo le interviste rilasciate da Al Gore, e il libro di Lilli Gruber, più che un commento, sorge una domanda. Quando la politica tocca il cittadino e quando l’uomo d’affari?

- La seconda considerazione che si può fare è perfettamente raffigurata dall’ultima copertina di Internazionale: