giovedì, dicembre 28, 2006

UN HOMME ET UNE FEMME

Visto di recente:

[Sopra una scena di "un homme et une femme"]

mercoledì, dicembre 27, 2006

HAPPY END

… e dopo una tre giorni di pranzi, cene e festeggiamenti di circostanza ecco il mio personalissimo biglietto d’auguri:

UN UOMO, UNA DONNA

Secondo qualcuno gli uomini e le donne sono uguali. Quel qualcuno forse non ha analizzato i loro comportamenti nei momenti di difficoltà. C’è chi, per sopravvivere, nasconde agli altri la propria natura e chi decide di seguirla (con le dovute precauzioni).

domenica, dicembre 24, 2006

OMOFOBI PER NECESSITà

Venerdì scorso su Sky Show, per il ciclo “Funny & Gay”, è andato in onda il piacevole e diverte film “STRAIGHT-JACKET”.

Uno dei protagonisti di Queer as Folk cita spesso Capitan Asto come personale icona gay. L’antagonista di “Straight- Jacket”, omofobo per necessità (come d’altronde molti altri), è costretto ad interpretare per una serie televisiva il paladino macho, a tratti gayo, amato da molti omosessuali.
Dopo diversi vicissitudini il suo posto sarà usurpato, provocatoriamente da una donna.

[Sopra una clip di “Straight Jacket”]

A NATALE TUTTI Più BUONI E … SCRITTORI?!

A Natale teoricamente siamo tutti più buoni. È per questo motivo che i racconti pubblicati, e scritti a livello amatoriale, si moltiplicano a livello esponenziale?! Perchè alcuni sentono il bisogno di raccontarsi una vera e propria second life, a prova di buoni sentimenti?!

Letto di recente: COSì PARLò IL NANO DA GIARDINO di Margherita Oggero “I nani da giardino hanno un ruolo politico positivo. Quando un tedesco ama il suo nano da giardino, aiuta la pace nel mondo” (Honas Geist, “Spiegel special”).

N.B. la citazione fa parte della prefazione del libro sopraccitato

sabato, dicembre 23, 2006

Stagista dalla N alla Z.
N: NULLITÀ. Cercheranno di farvi sentire così. Voi pensate che, se lo fanno, o è per spirito di autoconservazione, per autodifesa (la gioventù già fa invidia di per sé, figuriamoci se è promettente), oppure perché anche loro hanno subito lo stesso trattamento.
O: OSTINAZIONE. Già agli albori della vostra carriera comincerà una leggera forma di mobbing. In realtà, è il concetto darwiniano della selezione naturale trasposto in ufficio (che, si sa, è anch'esso una giungla). Per scoraggiarvi, cercheranno di lasciarvi inattivi e rifilarvi meno lavoro possibile. Non aspettate: chiedete e (prima o poi) vi sarà dato. Se il capo continua ad ignorarvi, passate alle maniere dure: perseguitatelo. Non scherzo: continuate a camminargli a pochi centimetri dalle sue spalle. Prima o poi cederà, se non altro per disperazione.
P: POSTO. Sia nel senso di saper stare al proprio posto, sia nel senso di professione. Per evitarvi brutte disillusioni, allenatevi a pensare che il contratto a tempo indeterminato sia una leggenda metropolitana, il co.co.co un diamante raro e lo sfruttamento oro colato (perché, se lo fanno, significa che la sostanza c'è).
Q: QUALITÀ E QUANTITÀ. Da coniugare, ovviamente. Se per il resto del mondo è impossibile, per voi è dovere. Scrivere velocemente e bene è la base di partenza, non una dote che avete in più.
R: RISPETTO. Saranno anche gelosi, avranno anche loro passato momenti difficili come i vostri, ma ciò non è una giustificazione per non rispettarvi. Da leggersi, per il mio caro account: il fatto che io sia nel tuo stesso ufficio pur avendo meno della metà dei tuoi anni dovrebbe per te essere fonte di paura, non di snobismo.
S: SORPRENDERE. Se avete seguito il consiglio della lettera A (ATTENZIONE), saprete cosa ci si aspetta da voi. Quindi cercate anche di fare quello che da voi non ci si aspetta. Anticipare le mosse di copy-capo è la cosa che più mi riesce meglio. Per esempio, se lui mi dice che il giorno dopo mi affiderà il bodycopy di una pubblicità per biancheria intima, io, zitta zitta, rubo (meglio, prendo in prestito) il briefing, me lo porto a casa e il giorno dopo arrivo in ufficio con il lavoro già fatto. Che poi è quasi sempre da modificare. Ma l'effetto è garantito.
T: TALENTO. Grande cruccio dello stagista. Perché è proprio il tirocinio il vero banco di prova. La conferma di avere talento non comporta l'assunzione, la smentita di possederne porta alla crisi esistenziale.
U: UNIVERSITÀ. Scoprirete che non vi è stata inutile, ma, certo, nemmeno sufficiente. Banale ma vero, gli esami non finiscono mai.
V: VOLONTÀ. Abbiatene "un sacco e una sporta". Cercate di rimpinguare il vostro apprendistato con attività esterne ma sempre attinenti al vostro settore. Esempio tangibile? Questa mia rubrica in Segnal'etica, ma guai al primo che mi copya!
Z: ZUCCHERO (un poco). E la pillola va giù. Mi rendo conto di essere stata un po' pessimista in questo alfabeto: tranquillizzatevi, i momenti felici ci sono. Può essere un complimento fattovi dal copy-capo, una bella discussione sulla pubblicità con l'art-director, la foto di gruppo per i biglietti d'auguri di Natale dell'agenzia. Piccoli momenti di pura felicità, da assaporare come quando da piccoli si andava a trovare la nonna (che, da bambini, è sempre un po' un sacrificio) e si aveva in dono la caramella.

mercoledì, dicembre 20, 2006

BOOK CROSSING

Ogni volta che sento parlare di Book Crossing provo a stilare l’elenco dei libri che personalmente affiderei al prossimo. Da ieri ho aggiunto un nuovo libro alla lista. Si tratta di “IL RITORNO DEI MARITI” di Barbara Alberti. Lei è una di quelle persone per le quali mi spendo un “Adoro”.

… vanno e vengono. E, a volte, ritornano. Anzi, quasi sempre. Sono i mariti, protagonisti di questi racconti firmati da Barbara Alberti: tante storie di coppie che si perdono e si ritrovano in cui la scrittrice descrive l'amore e la famiglia, l'ansia di libertà e il bisogno di un nido sicuro visti attraverso gli occhi di lui e di lei.

P.S. Non è detto che al proprio ritorno i mariti trovino soltanto situazioni “diverse”…“di fatto” serene, con o senza il benestare dell’attuale legge italiana.


IL BOOK CROSSING IN 5 PASSI (tratto da bookcrossing-italia.com):
PASSO 1: scegliete un libro
Non importa se il libro è vecchio o nuovo, interessante o noioso. Ciò che per voi può essere poco interessante ad altre persone può aprire orizzonti più vasti. Il bello del BC è che non conoscerete, in anticipo, chi prenderà il vostro libro.

PASSO 2: iscrivetevi
L'iscrizione è gratuita e serve unicamente per dar modo al sito di avvisarvi via e-mail quando il libro viene ritrovato.

Solo in Italia sono iscritte più di quindicimila persone che praticano la liberazione di libri: cosa aspettate?

PASSO 3: registrate il libro
La registrazione è necessaria per poter identificare quel particolare libro. Il libro che lascerete avrà una "targa", sarà identificato da un codice numerico chiamato BCID, ad esempio 991-452382. È importante trascrivere questo codice da qualche parte sul libro in maniera indelebile, perché il libro viaggerà per vari anni e con questo codice sarà possibile seguirne gli spostamenti. Se siete creativi, disegnate una o più etichette e applicatele sul libro.

Ci sono già milioni e milioni di libri in giro per il mondo: registrate il vostro!

PASSO 4: liberate il libro
Dove? Possibilmente in un luogo pubblico. Ovviamente non esistono regole precise sul rilascio dei libri, è sufficiente un posto dove la gente si guardi intorno: panchine, ristoranti, supermarket, fermate degli autobus... con un pizzico di buon senso, evitando di rilasciare libri in posti poco adatti (ad es. gli aerei gli aeroporti sono luoghi sensibili agli oggetti lasciati incustoditi). Questo tipo di liberazione si chiama "in libertà" o anche in the wild.

Se invece preferite andare sul sicuro, potete liberare il libro anche nelle zone di scambio ufficiali.

Nell'uno o nell'altro caso, raccontateci la vostra esperienza, com'era il posto dove avete lasciato il libro, le sensazioni che avete provato... condividete con gli altri corsari la gioia di condividere!

PASSO 5: BENVENUTI NEL BOOKCROSSING!
Adesso non dovete far altro che aspettare che qualcuno trovi il libro, lo legga e ne scriva sul sito. Dato che l'attesa può essere lunga nel frattempo vi consigliamo di... leggere altri libri!

N.B. il sito che viene sopraccitato è bookcrossing-italia.com

... ULTIMO SPETTACOLO

Diversi i film visti in questi giorni. Cronologicamente gli ultimi film visti sono stati:

WATER

Pellicola interessante e, a suo modo, di denuncia (la classica storia d’amore tormentata poteva essere evitata). Water non tradisce la classica cultura indiana che arriva a noi occidentali nei migliori dei modi: ricca di colori, di fascino ma soprattutto di quel misticismo a causa del quale “Lo Zen e l’Arte della motocicletta” è diventata una vera e propria bibbia laica.

HAPPY ENDINGS

Film interessante e alternativo come solo alcune pellicole americane possono essere. Per intenderci è ricercato è affascinante tanto quanto il “Giardino delle Vergini Suicide”. Happy Ending sta a Superman Returns come la concezione di ambiente di Al Gore sta a quella di George W Bush.

HAPPY FEET

Divertente, ricercato e assolutamente adatto alle giornate plumbee di dicembre. La diversità, insegna Mambo (il protagonista del film), non sempre è un handicap. Infondo, come sostiene qualcuno, per essere insostituibili bisogna essere diversi.

[Sopra la prima scena tratta da youtube.com, la voce è quella di Nicole Kidman]

LATTER DAYS

La classica, e sempre piacevole, storia degli opposti che si incontrano. La Bella che si innamora della Bestia, la moglie di un generale nazista che scopre la propria omosessualità attraverso un’ebrea, il bel ragazzo (un po’ zoccoletta) che si accasa con il mormone.

martedì, dicembre 19, 2006

LA SINDROME DELLA SCIURETTA, PARTE 1

Ci sono le donne in carriera e loro: femministe a parole, femmine per convenienza, amiche finché non arriva il loro personale BIG JIM.


“Mi sento stanca”
“Stai prendendo del ginseng”
“Sinceramente, in questo periodo solo Pappa Reale. Me l’ha regalata il mio ragazzo”
“Da quanto non vivete l’intimità (le parole non erano proprio queste, ma il concetto sì)?!”
“Da molto…”


“Ciao A, ti trovo in forma. Ho saputo che ti sei sposata. Matrimonio bellissimo, secondo quanto mi è stato riferito (falsissimo, tutti si sono lamentati)”
“Dopo tanti anni o ci si sposa o ci si lascia”
“Vero… (classica bugia di circostanza)”
“Ma ti vedi ancora con gli amici (che frequentavi prima di convolare a pigre nozze)?!”

“Sai, dopo il matrimonio tutto cambia. Per un motivo o per l’altro ci si perde (e tutto quello condiviso fino a quel momento?!)”.
“Capisco.. (classica disapprovazione più o meno evidente)”

[Sopra "Fiori d'Arancio" di Carmen Consoli]

… A VOLTE NON RITORNANO SOLO I MARITI

Rieccoci. Pardon, rieccomi. Da qualche giorno manco da questo blog. Quanti pensieri, sensazioni, momenti da descrivere… ragion per cui apriamo le danze…

[sopra una scena tratta da Queer as Folk]

P.S. il titolo del post è una citazione tratta dal nuovo libro di Barbara Alberti, IL RITORNO DEI MARITI

Quando una copy va allo stage, 6 puntata

Stagista dalla A alla L.
Questo alfabeto della perfetta tirocinante è solo indicativo e può essere arricchito, modificato e aggiornato. Dipende, anche, dalle parole-chiave che incontro durante il periodo del mio apprendistato.
A: ATTENZIONE. Guardatevi sempre intorno. Siate pronti a fiutare, leggere e interpretare i segnali di cui l'ambiente è saturo. La curiosità, già insita naturalmente nell'uomo, deve essere in voi elevata all'ennesima potenza; qualsiasi apparente, insignificante sciocchezza potrebbe rivelarsi utile nel tempo.
B: BOSS. Il capo ha sempre ragione. Cercate, però, di non peccare di eccessiva adulazione nei suoi confronti: annuire e basta vi renderebbe completamente inutili. Di fronte ad un suo lavoro, nessuna critica esplicita, cercate comunque di metterci del vostro con suggerimenti ben confezionati dietro a frasi del tipo "Che ne pensi se aggiungessimo/togliessimo...".
C: COLLEGHI. Voi non ne avete, almeno inizialmente. Non siete dipendenti dell'agenzia, non avete nessun contratto che vi leghi a questa; semmai, siete delle appendici, un di più. Persino gli altri stagisti non sono colleghi, ma rivali. Rude a dirsi, eppure le cose stanno così: la loro morte (professionale!) è la vostra vita. Se pensare che vi assumano è un'illusione, credere che ingaggino 2 tirocinanti è pura utopia.
C: CREATIVITÀ. Ovvio che sia utile possederne, ma ricordatevi che la pubblicità non è arte, semmai - come dice Franco Tizian in "Comunicare" - fine artigianato. Voler fare i creativi ardimentosi a tutti i costi vi farà rientrare seduta stante in quel clichè di studentelli inesperti che non hanno ben capito la differenza tra scrittore e copy.
D: DISPONIBILITÀ. Dalle bodycopy alle fotocopie, tutto rientra nella categoria tirocinio. Se, alla richiesta di fare un caffè, risponderete che non è di vostra competenza, sappiate che non verrete interpellati nemmeno per realizzare lo story board di quel cliente importante. Tutti i lavori che vi verranno assegnati hanno uguale valore agli occhi del capo. Dunque, anche ai vostri.
E: ENTUSIASMO. Più ne avete, meglio è. Ma non dimostratelo troppo, altrimenti qualche cinico potrebbe accusarvi di dilettantismo.
F: FINGERE. Mai criticare il lavoro di un "collega", anche se avete un'idea mille volte migliore. Ricordatevi che lui, per quel che fa, percepisce uno stipendio, mentre voi potete considerarvi già fortunati se ricevete un rimborso spese. Fingete, perciò, che quel che vi mostrano vada bene, senza manifestare troppa euforia.
G: GIOVENTÙ. Per il vostro capo, il vostro tutor e perfino per la maggior parte dei vostri docenti universitari, questa parola è sinonimo di inettitudine, pigrizia e inesperienza. Vaglielo a far capire che lo stage serve proprio ad acquisire la pratica che il solo studio non può darvi.
H: HEADLINE. Alzi la mano chi non ha pensato che fare il copy consistesse praticamente solo in questo, e che era una cosa bellissima, perché è così avvincente quella sfida con se stessi: poche parole e pochissimo spazio per suscitare divertimento, commozione, sorpresa. Purtroppo, proprio perché è la parte più interessante, i vari copy-capo preferiranno tenersi per sé quest'incarico e dare a voi i testi delle brochure. Ma poi chi le leggerà mai le brochure?
I: IRONIA. Sappiate possederne in abbondanza, servirà a smorzare i toni di certe frecciatine che vi saranno lanciate e, unita all'intelligenza, metterà in luce il vostro acume. Non c'è bisogno di fare i pagliacci, però!
L: LINGUA. Francese, inglese, spagnola eccetera, ognuna può rivelarsi utile. Prima, assicuratevi di saper bene quella italiana.
L: LETTURE. Tante e varie. Quotidiani, romanzi classici, riviste specializzate... Tutto fa brodo. Se a ciò unite mostre, navigazioni in Internet, concerti e buon cinema (pure quello cattivo), avrete anche la ciccia.

venerdì, dicembre 08, 2006

FATTI Più IN LA

Mentre in Italia si tenta di capire come dare il contentino agli elettori GLBTQ, negli Stati Uniti…


USA: FIGLIA GAY DI CHENEY ASPETTA UN BIMBO CHE NASCERA' IN PRIMAVERA
Washington, 6 dic. (Adnkronos) - Mary Cheney, figlia gay del vicepresidente degli Stati Uniti Dick Cheney, aspetta un bambino che nascera' in primavera e, insieme alla sua compagna da 15 anni, Heather Poe, si e' detta ''estasiata'' per la nascita imminente, secondo quanto riporta il 'Washington Post', citando una fonte vicina alla coppia.

USA: DA EBREI CONSERVATORI OK A RABBINI E MATRIMONI GAY
New York, 7 dic. - (Adnkronos) - Anche gli ebrei conservatori d'America aprono le porte ai rabbini gay ed alla possibilita' di celebrare cerimonie di unioni tra persone dello stesso sesso. Lo hanno deciso ieri i rabbini del conservative movement, organizzazione che si pone a meta' strada tra i riformisti e gli ortodossi. Il ''reform judaism'', la corrente maggioritaria tra gli ebrei americani, ha ordinato rabbini gay sin dal 1990 e celebra matrimoni ga sin dal 2000. Mentre gli ortodossi hanno una posizione di completa chiusura su entrambi i fronti. La decisione presa dal ''committee on jewish law'' degli ebrei conservatori lascia comunque alle singole comunita' la possibilita' di scegliere se ordinare rabbini gay. Ed ai singoli rabbini la scelta riguardo ai matrimoni.

lunedì, dicembre 04, 2006

HAPPY GAYS, 4-8 dicembre

Nuova settimana ad HAPPY GAYS e nuovi allegati di ottimismo.
Oltre allo spazio memorabilia, questa settimana dedicato anche ad alcune esibizioni della superclassifica show, parleremo anche di:

Il progetto Wikipoesia
Ormai se ne parla già da un po’ e credo che, a questo punto, molti siano i curiosi. Ma che cos’è questa Wikipoesia? Immaginate un mosaico i cui tasselli siano poesie composte da diversi autori, una sola opera scritta da tante mani. Il progetto è piuttosto ambizioso e interessante e di certo darà nuovi stimoli ad un genere, quello poetico, da tempo trascurato. Il wikismo vuole generare una produzione corale che si ispiri ai principi della wikipedia, una collaborazione, dunque, tra diversi poeti che lavorano alla stessa opera. Si crea così una struttura a ragnatela in cui ogni poesia-tassello si ricollega ad un altro con un’immagine, una citazione o un’allusione, senza restrizioni stilistiche di alcun tipo. Nell’ultimo numero di Permalink c’è un articolo dedicato a questo argomento con un’intervista ad Andrea Galli, direttore artistico e ideatore di Wikipoesia.
Altre informazioni le potete trovare su Bellami.it, il sito di un Circolo Letterario che, tra le altre attività, promuove questo innovativo movimento poetico.
Nativity, Maria esclusa dalla prima
Vaticano: "La gravidanza non c'entra"

Keisha Castle Hughes, l'attrice di 16 anni che interpreta Maria in "Nativity", non sarà presente alla prima del film il 26 novembre in Vaticano. Colpa della sua gravidanza fuori dal matrimonio, come ipotizzato da alcuni organi di stampa? Dalla produzione del film arriva una secca smentita: "E' impegnata su un altro set in Nuova Zelanda". Tutto qui. "Non è la Santa Sede che fa gli inviti per le prime".

"Nativity" è il nuovo film di Catherine Hardwicke in arrivo dagli Usa che racconta la storia di come è stato concepito Gesù. La trama è quella nota al mondo, con qualche contaminazione ed effetto speciale tipicamente hollywoodiano: in una piccola città, una ragazza di una modesta famiglia viveva la sua adolescenza lavorando per dare un aiuto alla sua famiglia. Un giorno, tornando a casa, le viene data la notizia che dovrà fidanzarsi con un uomo della sua stessa città. Mentre comincia ad abituarsi all'idea dell'imminente matrimonio, le accade un avvenimento ancora più sconvolgente: la visitazione di un angelo. L'angelo le annuncia che partorirà un bimbo, il figlio di Dio.

Prima ancora di essere presentato però, il film ha già fatto scalpore: il quotidiano"The New Zeland Herald" ha scritto che la protagonista, Keisha Castle Hughes, giovanissima, Maria, non è stata invitata alla prima del 26 perché al Vaticano non è piaciuto il fatto che fosse incinta, dopo una relazione con Bradley Hull, fuori dal matrimonio. Il suo bebè arriverà non a Natale, ma con calma, l'anno prossimo.

Dalla santa Sede però fanno spallucce. "Non è il Vaticano a fare gli inviti e l'unico intervento fatto è stato trasformare la proiezione in un evento di preparazione al Natale, visto che ci sarà una preghiera prima del film, e in un atto caritativo, visto che è collegato a iniziative benefiche".

"Ci sarebbe piaciuto che Keisha partecipasse all'evento in Vaticano - continua il portavoce della casa produttrice del film, Antonio Di Nolfi -, ma purtroppo sta lavorando a un altro film in Nuova Zelanda". Pertanto la sera del 26, quando il film debutterà in anteprima mondiale, ci si dovrà accontentare della presenza della regista, di Giuseppe e di Elisabetta.

MMUSICOLOGY, la distanza e il rock

Nuovo aggiornamento anche per il blog spin off di MM: MMUSICOLOGY.

Oltre alla gentile richiesta di una tredicenne, secondo la quale il blog di Martin Millar è troppo lento, una canzone sentita, a distanza…Una canzone può ridurre lo spazio e il tempo?

Quando una copy va allo stage, 5 puntata

Con 87 ore all'attivo, mi sento ormai una copy-stagista affermata. Il mio incedere in ufficio si fa sempre più deciso e sicuro. Lo sguardo, fiero e altero, mira dritto al suo obiettivo. La voce, più ferma e risoluta, non ha più paura di dire la sua. Rapidamente sono riuscita a sentire questa agenzia come mia da tempo, e a sentirmi parte di questo ambiente da sempre. Ciò credo sia dovuto tanto ad una predisposizione naturale di camaleontismo, quanto al metodo shock di copy-capo. Per metodo shock intendo che copy-capo non mi ha mai trattata da stagista, ma, da subito, come una vera e propria copy. Dunque, niente mi è stato spiegato, che io sapessi era dato per scontato; nessuno sconto e full immersion totale nelle vesti della pubblicitaria. Niente di meglio (e di più spaventoso) per imparare presto e bene. Il primo lavoro che mi è stato affidato era per un'importante azienda che produce cemento e che primeggia nel suo settore in Europa. Si trattava (come già accennato nel primo appunto) di un'operazione di naming. Poi seguirono bodycopy, headline, con annesse bozze di visual, annunci per i giornali, testi per brochure, lettere e anche marketing plan. Ora siamo giunti alle prime sceneggiature e agli story board per gli spot televisivi. Per fortuna, non mi sono mai "accontentata" di quel che ho imparato all'università e, per essere totalmente sincera, molto più utili si sono rivelate le letture da autodidatta e quel fantastico mondo chiamato Internet. I pubblicitari, si sa, sono grandi comunicatori e non possono lasciarsi sfuggire le opportunità offerte da un mezzo tanto democratico quanto potente: siti e blog sull'argomento si sprecano. Quindi, nessun tutor per me, ma tanti maestri da cui imparare. Certo, non è stato subito un successo, inizialmente sono stata criticata per uno stile troppo creativo e "femminile" (cioè caldo e poetico); giudizi a cui (ma solo nella mia mente!) ho replicato accusando gli altri di manierismo vecchio stampo ed eccessiva retorica. Ma qualcosa deve essersi smosso: le correzioni ai miei testi diminuiscono di giorno in giorno, il lavoro aumenta, le responsabilità anche. Non pensate ad una mia metamorfosi, però: semmai preferisco parlare di una mutua e reciproca influenza tra me e copy-capo.

FOTO RICORDO

Ci sono gli album stracolmi di foto che raccontano il giorno più bello di novelli sposini e poi ci sono queste foto:
[DAL PARADISO ALL’INFERNO, tratta dalla mostra “Men, War, Peace” di David LaChapelle]

la notizia:

domenica, dicembre 03, 2006

… dedicata a quell’amica che si è innamorata di recente


[BELLAMORE_Riccardo Senigallia]

Ci sono persone, recitava una famosissima protagonista di un serial televisivo, che entrano nella tua vita e difficilmente ci escono; un discorso analogo credo possa essere fatto per certi brani musicali.

Da tempo accarezzo l’idea di creare una sezione, in questo blog dedicato alla musica ragion per cui parallelamente a pensieri, progetti e desideri da oggi sarà presente una vera e propria playlist, raccolta a dovere anche in un altro spin off: www.mmusicology.blogspot.com

QUELLI CHE BEN PENSANO…

Secondo un proverbio greco “chi smette di essere amico, non lo è stato mai”; stasera, dopo molto mesi, ho incontrato una persona che ha smesso di essere mia amica parecchio tempo fa.

Il nostro falso e ipocrita incontro può essere definito solo attraverso alcuni passi di “quelli che ben pensano” di Frankie Hi Nrg.

“Ognun per se, Dio per se, mani che si stringono tra i banchi delle chiese alla domenica, mani ipocrite, mani che fan cose che non si raccontano altrimenti le altre mani chissà cosa pensano, si scandalizzano”.

Buona vita… Martin Millar

sabato, dicembre 02, 2006

EFFETTO DOMINO 3° PARTE_ Casino Royale “Prova”

EFFETTO DOMINO 2° PARTE_ Fat Boy Slim “Champion Sound”

EFFETTO DOMINO 1° PARTE

Abituati a pensare solo nel presente, dimentichiamo che attorno al FRAME che viviamo c’è anche un passato e un futuro, che invetibalmente ha condizionato e condizionerà quello che ora sta accadendo.

Ci sono persone, indipendentemente dal sesso e dalla sessualità, che decidono di investire su una famiglia.

Ci sono persone, indipendentemente dal sesso e dalla sessualità, che non possono investire su una famiglia; a molte di questi esseri umani è stato vietato, o comunque ostacolato, il diritto alla genitorialità come se questo desiderio fosse paragonabile solo al capriccio di un bambino, che nello specifico, non può esistere.

Ma è forse possibile pensare un futuro che prende atto solo di un presente, condizionato da una legge discutibile, e non di un passato vero fautore della ricerca, dei desideri attuali?

La notizia:
Bimbi in provetta, boom dopo la legge 40 Quadruplicato il numero delle coppie italiane infertili che vanno all'estero. La Spagna è la meta principale.

Che cos’è l’effetto domino?
Il domino è un gioco nel quale vengono posizionati dei mattoncini, l'uno a fianco dell'altro. Toccando il primo, questo fa cadere il secondo e poi il terzo ecc. A questa "Caduta a catena" è stato dato il nome "Effetto domino". Per trasposizione a senso figurato, questa parola è passata ad indicare una situazione (spesso negativa) che una volta analizzata, inizia a far scoprire altre situazioni in una catena infinita: molto spesso gli scandali hanno un "Effetto domino"!