giovedì, novembre 30, 2006

DO YOU REMEMBER?

Ci hanno abituati fin da piccoli a descrivere ciò che vediamo, pochi di noi sanno però trasmettere al proprio interlocutore stati d’animo provocati dalle altre sfere sensoriali. Lo scorso martedì, mentre ero in macchina con un’amica, ho ascoltato un giro di piano che non mi era per niente nuovo, benché non sapessi ricollegare nessun suono al nome dell’artista. Solo successivamente ho capito che quel suono l’avevo già sentito nel trailer del film di Michele Placido “Ovunque sei”.

Dovunque ci sono suoni, gusti, profumi che non riusciamo a ricordare. Attorno al ricordo, nello specifico attorno al ritorno di un ricordo, è costruito BROKEN FLOWERS che ho visto subito dopo essere tornato a casa.

BROKEN FLOWERS racconta di un viaggio iniziato per dare una giusta soluzione ad una lettera anonima, rosa, trovata in un giorno grigio dentro una cassetta della posta trasparente.

P.S. Ho deciso di vedere BROKEN FLOWERS, pur non sapendo associare delle informazioni al titolo, perché in un tardo pomeriggio d’autunno mentre tornavo da un impegno ho sentito un pezzo della colonna sonora. Quel brano (Yegelle Tezeta di Mulatu Astatke) mi ricordava sensazioni che difficilmente sono descrivibili, benché il loro effetto sia stato decisamente chiaro.

HAPPY END

Ieri abbiamo finito di girare le ultime puntate di “Happy Gays”. Convenevoli a parte mi piace sapere che da oggi si apre una nuova fase poiché, come sostiene qualcuno, “bisogna essere felici o morire nel tentativo”.

P.S. Ogni settimana posterò, comunque, alcune anticipazioni di quanto verrà trasmesso nei giorni successivi.

martedì, novembre 28, 2006

Quando una copy va allo stage, 4 puntata

Quando l'originalità non c'è, la donna nuda balla. Non potevo perdermela. In occasione dei suoi 40 anni di attività, l'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria mette in mostra la "giustizia pubblicitaria" in Italia dal 1966. La Mostra è visitabile al binario 22 della Stazione Centrale di Milano, fino al 26 novembre 2006. Così, attrezzata con macchina fotografica, penna e taccuino, mi sono preparata alla "trasferta" milanese (non più di 40 chilometri, a dire il vero). Ero decisa a prendere appunti, certa che avrei trovato notizie interessanti. Alla peggio, ci avrei ricavato un articoletto! La prima impressione è stato un senso di assoluta desolazione. Mi sono resa conto, infatti, che quel ricorso ad immagini scioccanti o a frasi con doppio senso (o meglio, a senso unico, perché ovviamente vogliono far pensare solo al sesso) altro non era che un espediente per sopperire alla mancanza di creatività e di originalità. Se vediamo la foto di una donna a terra, morta a causa di un incidente, state pur certi che quel che andremo a notare non saranno i vestiti che indossa, né assoceremo a quel marchio una emozione positiva. Se sul motorino troneggia una bella donna nuda, rassegnatevi: non per questo il ragazzino comprerà il prodotto. Un adolescente vuole sfrecciare veloce e nient'altro gli interessa, se non le prestazioni del veicolo. Gli farà piacere guardare quella foto, ma sa benissimo che la modella non è inclusa nel prezzo. Ormai ci dobbiamo rendere conto che è passato quel "consumismo all'americana" degli anni '80. Siamo tutti nati nella pubblicità e, pertanto, più smaliziati e diffidenti. Certo, lo scandalo sa farsi notare e rimane impresso nella memoria. Ma oltre a ciò? La pubblicità non dovrebbe trasformarsi da attenzione in azione, cioè portare effettivamente all'acquisto? Sarò solo una stagista, ma almeno questo lo so.

HAPPY RICORDI

Come anticipato in un post, di qualche giorno fa, a Happy Gays (il programma in onda ancora per tutto il mese di dicembre da Diego Passoni, dalle 20.00 alle 21.00, su GAY.tv) abbiamo introdotto una nuova rubrica: MEMORABILIA.

Parallelamente ai ricordi televisivi di molti di noi, MEMORABILIA avrà uno spazio dedicato anche ad alcune storiche sigle televisive.

Questa settimana ci ricorderemo anche:
DEI NOSTRI MINI PONY

DI BIA

DELLE PROTAGONISTE DI “OCCHI DI GATTO”


Oltre allo spazio Memorabilia resiste lo spazio CATTIVI PENSIERI. Tra le varie citazioni proposte anche queste:

Bisogna avere sempre una mente aperta, ma non così aperta che il cervello caschi per terra.

Quando si accende una lampadina, s'inquina sempre da qualche parte.

Per ognuno che percepisce un reddito che non produce, c'è chi produce un reddito che non percepisce.

lunedì, novembre 27, 2006

THE DUB SIDE OF THE ART

La settimana scorsa, approfittando di una mostra dedicata alle pubblicità censurate, sono anche andato a vedere anche la terza mostra dedicata alla POP ART; nello specifico l’esposizione era dedicata ad alcuni lavori di Jean Michael Basquiat.

Diverse sono le considerazioni da fare:

- Un’immagine è tanto emotivamente forte quanto i ricordi e le sensazioni che ti smuove. Benché una parte dell’esposizione avesse anche un sottofondo musicale, alla mente Basquiat mi ha rievocato Doo Wop di Lauryn Hill.

- Il curatore della mostra, che ha utilizzato come slogan “THE DARK SIDE OF THE ART”, credo non fosse a conoscenza di questo interessante progetto musicale “THE DUB SIDE OF THE MOON” degli Easy Star All-Stars (dove per DUB sta per un genere musicale). Le opere di Basquiat suonano anche così.

- Scrivendo questa pseudo-recensione ho capito che per spiegare Basquiat più che parole dette servono parole cantante da personaggi afro-americani che come lui hanno fatto la differenza.

- Le opere di Basquiat, quindi suonano anche così:

- Perché per alcuni NIGGAR lui è stato un BROTHA (sopra Angie Stone in “Brotha”)

- Perché l’arte è stata sicuramente l’amante a cui è stato più fedele (sopra Erika Badu feat Common in “Love of my life”).

È LOGICO ESSERE LA MOGLIE DI NESSUNO?!

Spesso a chi lavora con mass media visivi (tv, cinema) viene rimproverato di utilizzare poco, paradossalmente, le immagini.

Chi di noi a mai consigliato un film per l’ottima fotografia o per l’utilizzo dei colori? A me, personalmente, nessuno forse perché le immagini a differenza dei concetto possono essere non spiegate, possono avvalersi di un diritto strano: l’illogicità.

Tutto deve avere una spiegazione. Perché? Perché ci fa comodo sapere che la causa della sofferenza di un “prossimo” non siamo noi? Forse sì. Forse è per questo motivo che Sofia Coppola si dedica all’analisi di donne che potrebbero essere felici ma nello specifico non lo sono mai.

Forse è per sottolineare ulteriormente la nostra ignoranza (intesa come insufficienza di spiegazioni di quanto detto prima) che oltre a lavorare molto sulle immagini, sui colori per il suo nuovo film “Maria Antoinette” ha deciso di utilizzare una colonna sonora che non si sposasse PERFETTAMENTE con tutti quei fiocchi.

[sopra Anouk in "Nobody's wife"]

Il traffico ha reso impossibile l'adulterio nelle ore di punta - Ennio Flaiano

Tardo pomeriggio, sono costretto ad uscire in macchina.
Intanto che riporto il DVD al blockbuster di fiducia, dopo esplicito invito di una delle commesse, penso:

- MAI noleggiare un film se sai che il tempo che potrai dedicare alla pellicola è tanto quanto quello che hai per bere di corsa un caffè alla mattina, quando non hai sentito la sveglia.

- Perché mamme, zie, nonne CREDENTI invece di insegnare ai piccini il valore del Santo Natale investono le proprie forze nella ricerca del Babbo Natale più grande?! Un marito magro, come un tacchino tipico del giorno del Ringraziamento, non vi basta?!

- Ti (MI) piacerebbe davvero essere citato in un litigio fra due amanti per suggellare la definitiva rottura?! Un esperimento di felicità provvisoria (se vogliamo definirlo per decenza così) quali conseguenze può avere?

- Ogni coppia ha i propri spazi. Se lui è sposato ma lo spazio dei sentimenti non lo dedica alla moglie, dove si colloca il figlio di uno dei due, considerando che la creatura in questione ha circa 1000 giorni? Quando una coppia deve interagire con nuove persone deve cercarsi spazi nuovi o provare ad ottimizzare quelli storici?!

sabato, novembre 25, 2006

NEGARE… SEMPRE?!

In un film, un marito reo di aver tradito la moglie con la maestra d’asilo della figlia suggeriva al telespettatore di negare sempre, anche davanti all’evidenza.

Negare sempre, anche davanti all’evidenza, risolve o no una serie di complicanze che inevitabilmente arrivano dopo la storia di una notte?! Per qualcuno, forse, sì.

Per qualcuno essere semplici significa cercare di evitare che le complicanze, o meglio le bugie, non smentiscano spudoratamente quanto professato precedentemente.

Ha ragione quindi Samantha quando sostiene che se sembra troppo bello per essere vero, probabilmente lo è?!

sabato, novembre 18, 2006

MEMORABILIA

Se litighi spesso con i tuoi colleghi, è colpa del tuo bambino interiore arrabbiato perennemente con il mondo.

Se vivi i tuoi giorni in preda all’ansia, è colpa del tuo bambino interiore che all’asilo aveva paura di essere abbandonato dai genitori.

Se le tue giornate sono scandite da un unico alimento, il cioccolato, è colpa del tuo bambino interiore costretto ad evitare qualsiasi tipo di dolce.

Oggi, finalmente, ho fatto pace con quel bambino convito che meglio del presente c’è solo il futuro.

Per lavoro mi sono messo a cercare in un particolare baule della nonna ricordi che potessero essere condivisi con altri. Dopo qualche momento con me, in quel baule, hanno cominciato a cercare anche mio fratello e mia sorella. È stato molto interessante ed emozionante perché a volte non c’è solidarietà migliore di quella condivisa con le persone a cui vuoi veramente bene, anche se a volte ti fanno arrabbiare, preoccupare e mangiare più del dovuto.

venerdì, novembre 17, 2006

HAPPY SINGLE

Nuova settimana di HAPPY GAYS con altrettante piacevoli novità, oltre ad occuparci di Cleopatra Stratan (di cui anche su questo blog si è già scritto più del dovuto) avremo ospite anche Cinzia Felicetti (giovedì 23 novembre), autrice del libro “IO COMPRO DA SOLA”.

Una speaker radiofonica l’ha definita la Mirando Prestly italiana, io incontrandola ho pensato al nuovo libro di Candace Bushnell (già autrice del fortunatissimo Sex and the City) “LIPSTICK JUNGLE”.

Se IO COMPRO DA SOLA non è sufficiente potete leggere nell’ordine:

- ASSOLUTAMENTE GLAM (primo libro di Cinzia Felicetti)

- Alcuni dei suoi editoriali pubblicati su Cosmopolitan

Di seguito vi riporto parte della traccia preparata per la sua intervista:

Parallelamente alle regole d’oro per vestirsi meglio, Cinzia ha aggiunto qua e la nel volume anche delle citazioni:

“Le donne di norma non sono consapevolezza della loro bellezza. Lo sono molto di più dei loro difetti”.
(Frederic Fekkai, hairstylist, pagina 4 capitolo “Quando la bellezza ha il suo peso”)

“Il sex appeal è dato dal cinquanta per cento da quello che hai e, per la restante metà, da quello che la gente è convinca che tu abbia”.
(Sophia Loren, pagina 42 capitolo “Magre sì, ma sexy”)

“I trend sono come i fast food: è facile perdere il senso della misura e fare indigestione. La semplicità è sempre più elegante”.
(Mary Alice Stephenson, stylist dell’attrice Liv Tyler, pagina 45 capitolo “Magre sì, ma sexy”)

“Cerca di essere sempre più importante degli abiti che indossi”.
(Paris Hilton, in un momento di saggezza, pagina 65 capitolo “Magre sì, ma sexy”)

“Il gusto non è prerogativa di coloro che sono appena scappati dall’adolescenza, ma di chi ha già preso possesso del suo futuro”.
(Coco Chanel, pagina 90 capitolo “il look over 35”)

“Non sono una bella donna. L’unica cosa fare, in questi casi, è vestirsi meglio delle altre”.
(Wallis Simpson, pagina 90 capitolo “il look over 35”)

BROKEN FLOWERS

Ci sono giorni in cui ti senti come un fiore spezzato. Causa influenza ieri mi sono dedicato anche alla creazione di una compilation molto speciale: BROKEN FLOWERS.

[Scott Matthews, ELUSIVE]

La playlist di BROKEN FLOWERS:

01_Elisa, GIFT


02_Trisha Yearwood, FOR ONLY YOU

03_Whitney Houston & George Michael, IF I TOLD YOU THAT

04_Aimee Mann, CALLING IT QUITS

05_Nouvelle Vague, DANCE WITH ME

06_ Psapp, ALWAYS IN MY HEAD

07_Finley Quaye & William Orbit, DICE

08_Macy Gray, SWEET BABY

09_Mc Solaar, LA BELLE ET LE BAD BOY

10_Erykah Badu Featuring Common, LOVE OF MY LIFE

11_Lupe Fiasco feat. Jill Scott, DAYDREAMIN

12_Ella Fitzgerald, SOMEWHERE OVER THE RAINBOW

13_Lamb, GABRIEL

14_Elisa, HEAVEN OUT OF HELL

15_Scott Matthews, ELUSIVE

16_Inara George, FOOLS IN LOVE

17_Massive Attack, TEARDROP

18_Air, CHERRY BLOSSOM GIRL

19_Groove Armada, SEX AND THE CITY THEME

martedì, novembre 14, 2006

BABY FENOMENI

[Cleopatra Stratan, Ghita]
In Romania sembra sia un vero e proprio fenomeno. Le sue esibizioni costano al minuto circa 300 euro.

Quando una copy va allo stage, 3 puntata

Stagista contorsionista. La parola di oggi (ma anche quella di ieri e di domani) è flessibilità. Perché se è vero - come dicono gli esperti - che la nuova configurazione del mercato del lavoro ci insegna (o costringe) ad essere flessibili, e il tirocinante lo è più di ogni altro, è anche vero che il mestiere del copywriter è la flessibilità ante litteram . Quando noi (estranei o novellini del settore) vediamo una pubblicità, pensiamo che quello sia un puzzle in cui ogni responsabile ha inserito il proprio tassello: l'account ha delimitato i confini; il copy e l'art, collaborando, hanno steso il progetto e il grafico lo ha realizzato. Magari fosse così semplice: in realtà, più che costruire un puzzle, realizzare una pubblicità è come giocare con i Lego. Il copy propone la sua lista di headline, a cui l'art avrà pensato di abbinare una lista di visual, e poi ogni elemento viene scomposto, esaminato, riposizionato, smantellato, modificato, dissezionato e completato. Il risultato sarà una decina di rough, ma solo uno sarà quello definitivo. Incredibilmente, nonostante la confusione precedente, sarà questo il momento cruciale, perché di solito la bozza preferita dal copy (ovviamente, quella con l'headline migliore) non coincide con la preferita dall'art director che, insieme con il grafico, opta per quella dal visual più "impattante". L'account, che crede di prestar voce al cliente, avrà un'altra idea su quale sia la più giusta e poi, alla fine, il cliente stesso confesserà che l'aveva pensata in maniera ancora diversa. Insomma, anche quando a noi (copywriter e professionisti del settore) parrà di aver trovato la formula più originale e perfetta del mondo, dobbiamo essere pronti ad accettare il fatto che quella non sarà mai la versione definitiva. Sono invischiati troppi cuori e menti perché si riesca ad essere tutti unanimemente d'accordo e a turno (ovviamente, quello del cliente non verrà mai) si deve scendere a compromessi. Inoltre, la pubblicità non è una scienza esatta ed ognuno ne ha un'idea diversa: c'è chi ritiene sia più importante la creatività, chi l'adulazione smisurata, chi l'immagine, chi il testo. Quindi, aspiranti copy ed art, armatevi di tanta pazienza ed umiltà. Non troppa, però: caspita, se voi fate questo lavoro, un motivo ci dovrà pur essere! Flavia Brevi

DONNE INFORMATE SUI FATTI

Nei giorni scorsi, complice una trasferta per un colloquio a Milano, ho cominciato a leggere il nuovo romanzo di Carlo Fruttero “Donne informate sui fatti”.

La vicenda (di per sé lineare) è raccontata in modo corale da tutti i personaggi che man mano si incontrano; la verità ha tante facce quante le voci che la raccontano.

Parallelamente all’inizio del nuovo romanzo di Fruttero nei giorni scorsi mi sono concesso il privilegio di investire nuovamente sulle relazioni personali.

Capita di essere rifiutati, di vivere un rapporto che di semplice ha solo le intenzioni, ma è giusto cadere nell’abisso della disperazione solo perché la vita (o il destino?) in questo momento non ti fa investire su progetti nuovi?

Tendenzialmente direi di no, meglio applicare fin da subito la teoria del bicchiere mezzo pieno (o dello spinello più grasso, Livia Turco permettendo).

Convinto da un’amica, secondo la quale il 2006 è un anno da cancellare, sabato notte ho provato a fare un bilancio dell’anno in corso e, con mio inaspettato piacere, ho constato che credo di arrivare a dicembre in positivo.

Perché ci ricordiamo solo i brutti momenti? Perché pensiamo che esistano solo le grandi conquiste? Perché ci ricordiamo degli amici solo nel momento del bisogno?

Per il 2007 voglio imparare a condividere con le mie donne (e uomini), sempre informate sui fatti, tutto: dalle piccole conquiste ai momenti di gioia affinché il brutto momento sia circoscritto solo a poche cellule.

Diceva Oscar Wilde:
Chiunque può simpatizzare col dolore di un amico, ma solo chi ha un animo nobile riesce a simpatizzare col successo di un amico.

... dedicato ad un'amica che si è messa in gioco
[Inara George, Fools in Love]

venerdì, novembre 10, 2006

REPARTO MATERNITA'

Questo è un post atteso e scritto in tempi, visti l’argomento, tipici di una donna incinta.

Nei giorni scorsi ho comprato, e successivamente letto, “LETTERA A UN BAMBINO MAI NATO” di Oriana Fallacci. Il libro si è rivelato, nel tempo, interessante.

Difficile condensare in un post le considerazioni che un giovane omosessuale (e come tale difficilmente padre oggi e domani) può avere a riguardo della famiglia, la classica.

Nei giorni scorsi, oltre a rivedere Miriam (incinta di almeno otto mesi) e le sue compagne del corso pre-parto, ho letto due considerazioni che credo rappresentino bene il mio pensiero.

1° PENSIERO
(tratto da riverblog.com):

Dietro di me c’è una tavolata che, di lì a poco, tra un piatto di patate e broccoli e un hamburger con formaggio e funghi, sarà destinato a far scendere una patina fumosa e soffocante sulla mia serata. Ci sono lei, una coppia, e un altro lui che deve arrivare. Ordinano l’acqua, mentre leggo pagine di una politica che sento non appartenermi. A un certo punto lei esclama: “Devo dirvi una cosa”. Silenzio. La forchetta che tengo in mano si ferma. Il tempo di un’espirazione e poi via: “Tra otto mesi diventerete zii”. Sorrisi, complimenti, domande di rito, e poi via coi discorsi sui libri da leggere, gli asili da scegliere, eccetera. Nascerà a giugno, tra il 10 e il 20. Immagino l’attesa, i pensieri, la voglia di maternità, i progetti.

Immagino, e so che non potrò mai vivere un momento così.

[la foto è di Anne Geddes, il video è Teardrop dei Massive Attack]
2° PENSIERO
(tratto da la posta del cuore di GAY.tv):

Ciao amico del cuore,
Sono arrivato all’età di 33 anni, sono un affermato professionista, non mi mancano le storie e l’affetto degli amici, una famiglia comprensiva… posso definirmi insomma un uomo realizzato. Da qualche mese il mio desiderio più grande è quello di diventare padre. Prima ho pensato di recarmi all’estero considerato che in Italia non avrei la possibilità neppure di adottare un bambino, ma poi due mie amiche lesbiche mi hanno proposto di allevare un bambino insieme. Tramite inseminazione artificiale una delle due resterebbe incinta di me ed una volta nato il bambino sarebbe cresciuto da tre figure genitoriali, un padre e diciamo due madri. Io sono fortemente tentato di accettare perché non vedo per me molte altre prospettive. Tu che ne pensi? Molti miei amici mi incitano a portare avanti la mia idea, altri invece sono fermamente contrari.

Luca 33 Venezia

Ciao luca,
Comprendo pienamente il tuo desiderio di paternità perché anche una persona omosessuale manifesta i medesimi desideri di tutti gli esseri viventi e la genitorialità è un istinto ineludibile. Molte persone omosessuali escludono questa prospettiva e fanno finta che “il non avere dei figli” sia quasi una fortuna. Al di la di qualsiasi ipocrisia, pur trovando normale il desiderio di diventare padri o madri, io credo fermamente nella speranza di un modello familiare basato sulla presenza di un padre e di una madre che decidono di mettere al mondo dei figli anche in virtù di un sentimento che li unisce…Non credo giusto solo per i nostri desideri egoistici dover stravolgere la vita di un nascituro con varie figure genitoriali che se ne prendano cura…due padri, due madri…un padre, due madri etc. Queste rappresentano le nostre esigenze ed i nostri desideri…tu vuoi diventare padre come le tue amiche madri ma non vi lega alcun sentimento se non il calcolo razionale che vi consenta di raggiungere “l’obiettivo figli” nel minor tempo possibile. Pensaci.

P.S. ha davvero ragione l’amico del cuore di GAY.tv? Molti omosessuali si prefiggono l’obiettivo figli?

Quando una copy va allo stage, 2 puntata

Oggi, prima (mia) riunione per stendere il rough* di una nuova pubblicità. Partecipanti: copy-capo, art director, account... ed io. «Avrai un solo compito, Flavia», ha detto copy-capo: «ascoltare. E basta». Com'è facilmente intuibile, è stata dura trattenersi dall'esprimere qualche commento personale e sicuramente la mia duplice natura di donna (ancora acerba) e copywriter (alle prime armi) non ha reso l'operazione più semplice. Ma in quest'impresa ho avuto un aiuto insperato, quello di Hermann Hesse. Ho da poco terminato la lettura di Siddharta , un classico. Il mio passo preferito è quello in cui il protagonista apprende da un mite barcaiolo la sua lezione più importante: ascoltare il fiume. Che si tradurrà, in seguito, nella capacità di intendere, in ogni accezione del termine. Ecco l'illuminazione: in quel momento, ho deciso che quelle tre menti che stavano architettando chissà cosa dovevano diventare il mio fiume. E, come volevasi dimostrare, ho imparato molto. Sempre in tema di acqua, ho trovato la perfetta metafora dello stagista: la spugna. Come questa, infatti, il tirocinante dovrebbe cercare di assorbire il più possibile dall'ambiente circostante, fino ad inzupparsi. Ma non basta: serve un'altra persona (il referente) che abbia la voglia e il coraggio di spremere per bene questa spugna, fino all'ultima goccia. Quel che ne esce potrebbe rivelarsi molto più di semplice H2O, perfino ottimo spumante. P.s.: ora, al termine di questo discorso, io vorrei trascrivervi tutto il libro sopra citato, ma mi sembrerebbe paradossale per un'aspirante copywriter avere già problemi di copyrighting, quindi mi limiterò ad una sola frase, che trovo splendida: «Le parole non colgono il significato segreto, tutto appare sempre un po' diverso quando lo si esprime, un po' falsato, un po' sciocco, sì, e anche questo è bene e mi piace moltissimo, anche con questo sono perfettamente d'accordo, che ciò che è tesoro e saggezza d'un uomo suoni sempre un po' sciocco alle orecchie degli altri". [al 1° appunto]
*Il rough è il bozzetto di un annuncio. Uno schizzo di massima dove immagini e parole sono gia posizionate all'interno della pagina. Il rough dà un'idea base di quello che sarà il lay-out. Il lay-out rappresenta la visualizzazione di un annuncio. È la sua disposizione grafica in cui immagini e parole concorrono a dare l'idea di quello che sarà l'annuncio definitivo.Le definizioni sono tratte da "il mestiere del copy" di Michelangelo Coviello (Mondadori) Flavia Brevi

giovedì, novembre 09, 2006

HAPPY GAYS, CINEMATIC

Stamattina, come da qualche mercoledì, ero presente alle registrazioni di HAPPY GAYS.
Diversi i blocchi carini, tra i tanti di seguito riporto 3 della puntata di giovedì 16 novembre:


Negli Stati Uniti, per la festa di Halloween, è uscito il nuovo The Nightmare Before Christmas.

The Nightmare Bifore Christmas di Tim Burton e Henry Selick, uscita da poco con successo negli Stati Uniti, non si tratta di un sequel o di prequel, ma bensì della stessa pellicola del 1993 che la Disney ha pensato bene di "rimodernizzare" applicando le tecniche dell'animazione 3D ai pupazzi e ai set della versione originale del film in stop motion.

Al progetto ha partecipato anche Marylin Manson. Per l’occasione la rock star ha inciso la cover di “This Is halloween”.


Usa, debutto con polemiche per il film sul Cristo nero
I realizzatori spiegano così la scelta: "Volevamo dare un'immagine positiva dei leader di colore". Ma la critica stronca l'operazione.

Dopo il Gesù hippie di Jesus Christ Superstar, il Gesù che sogna di fare l'amore con Maddalena dell'Ultima tentazione di Cristo, il Gesù mistico e splatter della Passione firmata Mel Gibson, arriva il Gesù nero di Color of the Cross. Il film è diretto e interpretato da Jean-Claude La Marre (già visto in Brothers in arms), ha fatto molto discutere, già durante la lavorazione, per la sua rilettura in chiave antirazzista del personaggio.

La pellicola si ispira al fatto che, come i filologi hanno sempre sostenuto, in realtà il figlio di Maria - nato e cresciuto nella Palestina di duemila anni fa - fosse di colore decisamente più scuro, rispetto all'iconografia ufficiale. Ma da questa constatazione sulla carnagione più olivastra a un Gesù decisamente afroamericano, ce ne passa. E infatti, sull'homepage del sito ufficiale del film, gli autori ritengono di dover dare una spiegazione: "Ritraendo il personaggio come un ebreo nero - si legge - il film potrebbe risultare controverso, ad alcuni. Ma l'opera vuole essere l'occasione per fornire un'immagine positiva a un leader nero. Per toccare i cuori e le menti della comunità nera. E anche delle comunità cristiane sparse per il mondo, qualsiasi sia la loro etnia".

Queste le spiegazioni. Quanto alla trama, il film - in maniera analoga alla Passione di Cristo - si concentra sulle ultime 48 ore della vita di Gesù: la condanna, il martirio, gli ultimi contatti con le persone che gli erano state sempre vicine. Ma ci sono anche elementi di originalità, che lo distaccano molto da Gibson. Perché la tesi di fondo di Color of the Cross è che la decisione di mandarlo a morte fu presa per motivi decisamente razziali. "Credi che stanno facendo tutto questo perché Lui è nero?", si chiede retoricamente Maria, di fronte al calvario del figlio. Una domanda che contiene già in sé la risposta.

Il tutto in una storia che si apre sulle immagini dell'Ultima cena, e si chiude con le ultime parole pronunciate sulla Croce. Nel mezzo, si intrecciano le vicende dei diversi personaggi: Gesù e i suoi discepoli; i Romani occupanti della Giudea; i vertici religiosi ebraici del tempo; la vita familiare di Giuseppe e Maria.

E dopo tanti dibattiti sulla questione del Cristo di colore, ora il film - rigorosamente low budget - debutta in (poche) sale, e solo in alcune città, distribuito dalla 20th Century Fox. Prima di una più capillare uscita in homevideo. Dunque, almeno per adesso, un avvio abbastanza in sordina, alla faccia del gran parlare intorno al black Jesus.

Fonte: repubblica.it


Maria Antonietta

Esce domani (venerdì 17 novembre 2006) nelle sale italiane “Maria Antonietta”, il nuovo film di Sofia Coppola, figlia di celebre padre nonché regista di bellissimi film quali ad esempio “Il giardino delle vergine suicide” nonché “Lost in Traslation”.

Appena uscita dall'adolescenza, una ragazza scopre un mondo ostile e codificato, un universo frivolo dove ognuno osserva e giudica gli altri. Sposata ad un uomo che non si cura di lei, Mariantonietta (interpretata da Kirsten Dunst) si stanca rapidamente dei suoi doveri di rappresentenza. E allora evade nell'ebrezza e nei piaceri delle feste per inventarsi un suo mondo.

FALLA GIRARE

[sopra Jovanotti, "Falla girare"]
Mi è arrivato un libro, l’avevo già letto tempo fa a Bergamo. Il momento prometteva cambiamenti, che poi sono arrivati.

Adesso, che sono in una nuova fase, quel libro ritorna a bussare alla mia porta. Questa volta ho deciso di istigare il destino facendolo girare, regalandolo ad una persona speciale che vorrebbe cambiare ma …

MI FIDO DI TE

Le aspettative che ognuno di noi investe sui nuovi lunedì sono sempre alte, non a caso il lunedì è il giorno dove si prova a cominciare nuove diete, nuovi lavori, nuove amicizie.

Io da quel lunedì (il 30 ottobre 2006) mi aspettavo qualcosa in più, le recensioni avute la domenica precedente non erano state delle più consolanti.

Invitato dall’ufficio stampa dalla Paramount (la Manu) decido di trascorrere il tanto agoniato lunedì sui navigli, a quanto sembra cambiare si può, grazie anche ad una nuova terapia sperimentata e studiata per molti anni da Bob Hoffman.

Il metodo Hoffman si sviluppa attraverso quattro punti:

- La consapevolezza
- L’espressione
- Il perdono
- Il nuovo comportamento

Fin qui niente di nuovo. La novità sta nel linguaggio adottato per capire, esprimere, perdonare, agire diversamente. Secondo Hoffman si può “guarire” la mente agendo sul corpo: sulle emozioni, sensazioni che la nostra parte più materiale manda a quella che per molti è quella più intelligente.

Esercizi a parte, di questo bignami (il corso svolto in otto ore solitamente si articola in due settimane), è stato interessante le esperienze, le aspettative che ognuno dei presenti avevano.

Nessuno dei presenti aveva, credo molti anche oggi, nel proprio dizionario la parola FIDUCIA.


Tutti ne avevano sentito parlare, ma per molte cause pensavano che nella loro vita non fosse necessaria.

Realizzare che un investimento, specie se si tratta di un rapporto umano, è andato male non piace a nessuno, eppure a volte capita.

Capita di dare fiducia ad una persona che poi non si è rivelata all’altezza delle tue aspettative. Capita oggi, e capiterà domani ma vuoi mettere le soddisfazioni che un’amicizia, in momenti che meno te l’aspetti, sa regalarti?!

Nella vita, sostiene una scrittrice che mi piace molto, come in un film, per arrivare al lieto fine occorrono tanti ciak, tanti sbagli, tanti rischi e tanta fantasia.

P.S. Oltre alla musica new age, classica per giornata dedicata alla “guarigione” della mente, l’ipod della tutor suonava “MI FIDO DI TE” di Jovanotti.

ILLUSIONE:

Il tempo, sostiene Douglas Adams (sceneggiatore brittanico) è un’illusione.


[sopra Alanis Morissette, Precious Illusions]

venerdì, novembre 03, 2006

Happy Gays è arrivato ormai alla sua quinta settimana (6-10 novembre). Di seguito alcune anticipazioni.
OSPITI:

MADONNA, giovedì 9 novembre

Tutti la vogliono ma a nessuno si concede. Entrata nel ciclone delle polemiche, Madonna per far sapere al mondo come sia avvenuta effettivamente l’adozione del piccolo David ha richiesto due persone: Oprah e Diego.

Segui in esclusiva per l’Italia l’intervista fatta da Diego, via satellite, alla Material Girl più famosa.

IL CAST DI TAKE ME AWAY, martedì 7 novembre

Come cambia la famiglia? Quando scompare la classica figura materna cosa succede in un micro-cosmo abitato e condotto esclusivamente da uomini?

Take me away parla il fallimento e la disgregazione di una famiglia composta da un padre e tre fratelli raccontando un paese, l’Irlanda, segnato da una grave crisi economica e d’identità. È l’Irlanda di oggi, frutto di capovolgimenti rapidi da rendere irriconoscibili gli uomini, a fare da
specchio ai protagonisti che non sanno più riconoscersi perché non hanno ne la forza ne il coraggio di dire e di mostrarsi per quello che in realtà sono.


“Tre fratelli. Un padre. Una riunione di famiglia. L’intreccio è questo. Tutto ciò che accade davvero nella commedia non è stato scritto. (..) ma ciò che accade si nutre di non detto.” Filippo Dini (regista e attore dello spettacolo)

GAY TUBE:

La notizia viaggia ormai su You Tube. Nella settimana che sta per cominciare Diego ci parlerà di:

Più MANGI Più PAGHI … LA BENZINA, mercoledì 8 novembre


[Sopra il trailer di “Super Size Me”]

Negli Usa 3,785 miliardi di litri di carburante in più ogni anno per l'obesità.
Se perdi peso consumi anche meno benzina.
Se ci si mette a dieta, la spesa di un guidatore medio Usa in un anno potrebbe diminuire di circa 40 dollari.

IO E CATERINA… NUDA, mercoledì 8 novembre

[Sopra una scena tratta da “Io e Caterina”]

Prosciugate le casse dell'azienda di cui l'uomo era direttore finanziario.
Strapagava la colf per vederla lavorare nuda Il "vizietto" di un ex magistrato londinese: 200 sterline all'ora alla donna delle pulizie per vederla lavorare senza vestiti.

PRIMO SINGOLO PER MICHELLE, mercoledì 8 novembre

[Sopra “From noon till midnight”]

Per lanciare il suo primo singolo, “From noon till midnight”, Michelle Hunzinker ha scelto di apparire in un video musicale molto sexy.

ACCUSE PER MICHAEL J FOX, venerdì 10 novembre

[Sopra lo spot di Michael J Fox]

Il filmato sostiene un candidato democratico del Missouri Usa, polemiche sullo spot di Michael J. Fox L'attore, malato di Parkinson, gira un video a favore della ricerca sulle staminali. Ma c'è chi lo accusa di «aver recitato»

CATTIVI PENSIERI


Come ogni settimana Diego sulle note di “Juicy” ti proporrà alcune delle citazioni che hanno reso importanti alcuni personaggi. Se indovini il personaggio misterioso scrivi a happygays@gay.tv.

Le citazioni di questa settimana:

Lunedì 6 novembre:

L'eleganza non consiste nell'indossare un vestito nuovo.

Quelli che creano sono rari; quelli che non creano sono numerosi. Quindi gli ultimi sono i più forti.

La bellezza serve alle donne per essere amate dagli uomini, la stupidità per amare gli uomini.

Mercoledì 8 novembre:

Alla moda del nudo sono contrario: un buon sedere è un buon sedere, ma per chi crea vestiti il nudo è autodistruzione.

Il creativo sicuro è un cretino.

Io elimino le differenze tra uomo e donna.

Venerdì 10 novembre:

Un ottimo modello può proporsi alla moda anche per dieci anni.

Non dobbiamo mai confondere l'eleganza con l'essere snob.

Quando una copy va allo stage, 1 puntata

Il sapore dolce amaro del primo giorno. È andata esattamente come pensavo. Ho constatato che quello del copy è un mestiere stimolante, perché, foss'anche per trovare un nome ad un pannello di cemento anti-intemperie, ti trovi a rispolverare le tue reminescenze di mitologia greca e latina e a spaziare dal campo scientifico a quello letterario. Ma la conferma dolorosa è stata che gli stagisti sono presi veramente poco in considerazione. Tutti mi ripetono: «È normale che sia così, sei solo al primo giorno». Io non volevo fare il deus (o meglio, la dea ) ex machina, sapevo che andavo più per imparare che per lavorare. Tuttavia, non è incoraggiante vedere i "colleghi" contare le ore che ti separano dalla fine del tirocinio, prima ancora di saggiare quello che effettivamente sai fare, per ricordarti che tra te e loro si erge il muro che delimita l'area della precarietà. La tua, ovviamente. La stessa collocazione spaziale in cui ti ritrovi (quell'angolo dell'ufficio ben isolato) rimarca il tuo stato di estranea in sosta (e, per giunta, in doppia fila). Ed è difficile far tacere quella voce dentro, che ti bisbiglia «Se avessi davvero talento, li avresti già zittiti tutti». Ma, come si dice, "domani è un altro giorno". Vediamo che succede. Flavia Brevi

I PRELIMINARI

Abituati a consumare tutto il consumabile subito ci dimentichiamo i preliminari, e della loro evidente funzione.

Pensiamo, crediamo, vorremo diventare Mirando Priestly dal tramonto all’alba. Purtroppo (o per fortuna) i più si affacciano al mondo lavorativo come Andrea e sui tacchi del successo imparano a camminare solo col tempo.

Parallelamente al sito segnaletica.simp.net seguiremo le avventure di una studentessa di Scienze della comunicazione alle prese col suo primo impiego.